Hai provato mai a suonare un sax? Non è molto difficile, ma nel caso ti avverto: anche se metti le dita sulle chiavi giuste e soffi diritto nel bocchino, non credere che esca un suono decente. Soffiare non basta: devi spingere con la pancia. Niente pancia, niente musica. Magari hai provato a giocare a basket? Non è molto difficile, ma nel caso te lo dico: anche se sai correre, saltare, palleggiare, spedire la palla nel canestro, non crederai di vincere: devi giocare con la testa. E giocare insieme agli altri. E scusa, hai mai fatto da babysitter? A un bimbo malato? Beh, questo è proprio molto difficile. Non ho nessun consiglio da darti. E a smascherare un colpevole, a difendere un innocente, ci hai provato? Chissà come si fa. Ma ascolta: questa avventura di Marta Nono e degli altri ragazzi del suo gruppo è tutto quanto insieme: una storia di testa, di pancia, di musica, di basket, babysitter, torti subiti, indagini, colpi di scena e anche di giustizia, perché su certe cose non si scherza, sei d’accordo? |
Andrea Bortolotti ogni sera studia la tromba (con la sordina, per questo non lo senti). Di giorno invece lavora da consulente o insegna in un liceo di Milano Filosofia e Storia. Questo romanzo è il secondo dell’autore, il quale già nel primo (I musicanti di Praga, Mursia Scuola) ha raccontato un’avventura di questi stessi ragazzi musicisti. |